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VIADANA/CASTELDIDONE
Giorgio Gobbi e l'auto dove fu ritrovato morto
BRESCIA - La Corte d'Assise d'Appello di Brescia ha confermato la pena dell'ergastolo per Roberto Infante, il 51enne di Boretto, in provincia di Reggio Emilia, complice nell'omicidio dell'imprenditore cremonese Giorgio Gobbi. La sentenza è stata emessa nella tarda mattinata di venerdì 10 febbraio: una condanna durissima che, per le conseguenze di una scelta processuale (non è ricorso al rito abbreviato che gli dava diritto ad uno sconto di pena di un terzo) è di gran lunga superiore a quella di Luciano Bonazzoli, 48 anni, l'uomo che ha materialmente commesso il delitto e al quale sono stati inflitti invece 18 anni di reclusione. Gobbi, all'epoca del delitto residente a Cicognolo ma conosciuto in tutto il Cremonese, era stato freddato a colpi di fucile a Viadana, nell'azienda di Bonazzoli, e poi ritrovato cadavere bel baule di una Range Rover parcheggiata al Centro Torri di Parma. Il delitto si consumò nel pomeriggio del 4 dicembre 2015. Movente: Gobbi aveva affidato al cognato orologi e gioielli per 150 mila euro, che quest’ultimo aveva venduto per ricavare i soldi da giocare alle slot-machine. Impossibilitato a restituire i preziosi, Bonazzoli aveva pianificato l'omicidio.
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12 Febbraio 2017
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