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Casalmaggiore - Giudice di pace
CASALMAGGIORE - Il giudice di pace Beatrice Ghillani, lunedì mattina, ha condannato la signora N.R. di Casalmaggiore (assente dall'udienza) per minacce nei confonti del signor M.M., pure di Casalmaggiore, al pagamento di 600 euro e delle spese processuali.
Il fatto è avvenuto intorno alle 18,30 del 3 febbraio 2009. "Stavo tornando a casa percorrendo la pista ciclabile che va da via Verdi a via Bixio, passando davanti all'edicola. Ho visto che per terra, sulla ciclabile, c'era una cassetta delle lettere accartocciata. Mi sono fermato per spostarla perché era un ostacolo". L'oggetto poteva rappresentare un pericolo. "La signora è uscita ed ha iniziato a inveirmi contro. 'Ora chiamo mio marito che le fa un c...così', mi ha detto, accompagnando la frase con un gesto inequivocabile. Mi sono allontanato e lei mi ha tirato un barattolo di vetro, ma non mi ha preso".
Il pm Barbara Tagliafierro ha chiesto al querelante se sapesse che il marito dell'imputata era già morto, all'epoca dei fatti. E la parte offesa ha risposto che non lo sapeva.
E' stato poi sentito l'edicolante A.C., che ha confermato in pieno il racconto del querelante.
Il pm ha chiesto la condanna a 700 euro di multa, spiegando che il certificato di morte del marito dell'imputata "non esclude la responsabilità della stessa". L'avvocato Carletti, difensore dell'imputata, ha ricordato che la sua assistita "ha molti procedimenti penali aperti. Molte sono state le remissioni, molti sono stati presentati da lei. In questo caso, la reazione può esserci stata perché la signora può aver interpretato come un dispetto l'atto del querelante". L'avvocato ha aggiunto che "il reato è impossibile perchè il marito della signora era deceduto. Non poteva essersi manifestato un reale timore da parte della parte offesa. Chiedo pertanto l'assoluzione".
Ma il giudice ha optato per la condanna.
Da segnalare poi che la stessa N.R. è finita dal giudice per un altro caso. E' stata denunciata per lesioni dalla signora E.M. La questione però verrà discussa presso il Tribunale, in quanto l'avvocato Carletti ha eccepito l'incompetenza del giudice di pace per il caso in questione. A fronte di una cartella clinica del pronto soccorso che parla di 15 giorni di prognosi, è emerso che il decorso clinico della parte offesa è durato più a lungo, superando i 20 giorni. Il pm si è detto contrario, ritenendo che "debba considerarsi solo la cartella del pronto soccorso". Dopo una breve camera di consiglio, il giudice ha dichiarato la propria incompetenza: "Ordino la trasmissione degli atti alla Procura perché competente è il tribunale monocratico di Cremona". Nel caso in questione, risulta che i fatti siano stati originati dal transito della querelante davanti all'abitazione dell'imputata con due cani.
17 Febbraio 2014
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